lunedì 24 agosto 2015

Sintesi 32' Giornata, Maia, Merano.


UN CINGUETTIO DA ANTOLOGIA LASCIA A BOCCA APERTA I MISCREDENTI: TO CASH

Uno-due da altri tempi per svettare lassù dove osano le aquile del teatro della Cima Coppi. Un mix da Du' Champ.

UNO SCATTO DA ALTRI TEMPI
FUGHE NEL CROSS DA FANTASISTI
CONTRO TRIPLI INSEGUIMENTI MISTI
RENDON I MANCATI AVVICINAMENTI TRISTI
RAGAZZI... QUESTA E' ROBA DA TRAPEZISTI!
TWEETY KASH
(Foto Matteo Mancini).

Articolo di MATTEO MANCINI.
Trentaduesima giornata nel programma dei saltatori andata in archivio con qualche piccola soddisfazione ottenuta, nel silenzio quasi generale, dalla redazione che si era esposta in sede di presentazione corse al rischio di sfottò e altro ancora... e invece c'avevamo visto giusto e i detrattori son rimasti a bocca chiusa o meglio, a bocca aperta soprattutto per l'esito inatteso nel cross... Inatteso, non certo da noi...
Andiamo allora a presentare una breve sintesi della riunione avendo già fatto gli omaggi ai soggetti ricordati dai vari premi messi in palio dalla società merano.

Si parte col Pr. Guidsum. Sulla carta corsa a due, noi preferiamo Hurricane Mix e anche il campo è concorde con noi, seppur di poco. Il grigio di Ilaria Saggiomo (che vediamo nella foto di cui sopra all'inseguimento del numero sette) viene dato da chi banca il gioco poco più di 2 a 1. E' Alcydon Fan il secondo appoggiato, due e mezzo la sua quota. C'è poi il triplo fucsia con gli scommettitori che eleggono Merguib a terzo cavallo del campo, contrariamente a noi che invece vediamo in Giant Hawk il "più qualitativo del trio" e così, in sede di presentazione, andiamo a scrivere: "Giant Hawk non è apparso in grande forma, ma qua potrebbere risorgere". Completano il campo Uni Light, oltre a dieci la quota, per il debutto in ostacoli dei colori della signora Olisova e l'ex Menichetti Shame

La corsa ha visto Uni Light assumere l'onere di cadenzare il ritmo di gara. Colpo di scena al salto del quarto elemento, il primo ostacolo da steeple dopo le tre siepi previste da chi ha tracciato il percorso. Merguib è rotolato a terra dopo il pessimo salto di Hurricane Mix che ha superato l'insidia con un balzo trasversale proprio davanti alla prima punta Favero. Il grigio di Ilaria Saggiomo, molto disordinato sui primi ostacoli, non ha comunque risentito delle imprecisioni con cui è andato al di là delle insidie più difficoltose (maluccio anche sul primo doppio travone), seguendo il battistrada senza concedergli mai margine di vantaggio, lasciando il duo superstite della scuderia Favero a precedere Alcydon Fan, costantemente in coda a un paio di lunghezze, in una lunga fila indiana.
Grande lotta sul verticale con i cinque raccolti in un fazzoletto, prima dell'accellerata finale richiesta da Raf Romano al figlio di Great Journey. Hurricane Mix ha affiancato Uni Light sull'arginello rendendo vani gli strenui tentativi di resistenza messi in atto da John Paul Brennan. Ha cercato allora di serrare sotto Giant Hawk con Gary Derwin a mulinare la frusta all'ingresso in dirittura, inseguito da Alcydon Fan a cui Vana jr andava a ordinare un finale tipico degli allievi di scuderia. Hurrican Mix andava a saltare con ampio margine di vantaggio la siepe finale, mentre Giant Hawk e Alcydon Fan si presentavano in perfetta linea. Secondo e ultimo colpo di scena della corsa, con il controfavorito che si riceveva male e franava al suolo.
Vittoria in pompa magna allora per Hurricane Mix che andava ad alllungare ancora nel tratto piano finale, facendo il vuoto con un'affermazione bella che non si può che commentare sulle note di Dolce Uragano del fratello di Marcella. Giant Hawk agile secondo su Uni Light avvicinato negli ultimi metri da Shame. 
Nessun problema per i due caduti. Alcydon Fan, rimontato, ultimava il percorso in ultima posizione. Per Merguib, invece, giornata di libera licenza a zonzo per la pista...

Vittoria in grande stile di Hurricane Mix che è apparso persino cresciuto rispetto al successo di qualche settimana fa. La caduta di Alcydon Fan ha reso tutto più semplice, ma per il ceko, nato e cresciuto in Italia, non ci sarebbe stato comunque nulla da fare anche se avrebbe conquistato la seconda moneta. Per gli scommettitori che ci seguono però, nonostante sia saltata l'accoppiata secca, è entrata quella con Hurricane base e due cavalli a seguire con remunerazione molto più appetitosa offerta dal secondo posto conquistato da Giant Hawk, da noi dato come terzo elemento su cui fare gioco. 23 a 1 l'accoppiata, 3 abbondante il piazzato. Niente male per una corsa solo di sei partenti.
Quarta vittoria in trentatrè gare, seconda stagionale (terza per Romano), per Hurricane, la terza in ostacoli. C'è da dire che Romano ha fatto compiere netti progressi a questo grigio che, con buona probabilità, cercherà di tornare ai livelli massimi provando magari il Richard, impegno comunque per lui molto arduo. Ricordiamo che a marzo, a Enghien, ha subito un pesante distacco da Trafalgar Square, apprezzabile nel termine di una ventina di lunghezze scarse. Implacabile anche il confronto con Solar Focus, ma credo che Ilaria Saggiomo farà un pensierino sull'indicarlo partente nella classica d'elite per i quattro anni (da diverse stagioni aperta anche ai cinque anni).
Dato che l'articolo in questione è un sunto, regaliamo un paio di aneddoti per conoscere meglio questo cavallo. E' l'ultimo prodotto della vincitrice in piano Reinamixa, nipote di Linamix, fratellastro della filosofeggiante Natagora, da Divine Light, velocista di grande valore allenata in Francia da Bary per i colori di Stefan Friborg e vincitrice a due anni, nel 2007, del Prix Robert Papin (Gr.2) e del Prix du Bois (Gr.3) a Maisons-Lafitte, nonché del Prix La Fleche (L) a Longchamp e addirittura dello Cheveley Park Stakes (Gr.1) a Newmarket, con successo bissato a tre anni sempre sulla pista inglese nel Guinea Stakes (Gr.1), vincitrice infine del Prix Imprudence (L) a Mainsons-Lafitte, vanta inoltre cinque piazzamenti tutti in categoria di Gruppo 1 dai 1.000 ai 2.100 metri, da due a tre anni; una vera e propria campionessa, poi ritirata in razza (il suo primo prodotto ha debuttato quest'anno, Raaqy, ed è già piazzato in Listed Race), che vanta persino una pagina tutta sua su wikipedia inglese. Un solo premio la definisce: migliore puledra europea del 2007.
Tra gli altri fratellastri segnalo i discreti Sinnkosako, da Anabaa, che corre ancora in Francia e che si è piazzato a tre anni, secondo, nel Prix Maurice Caillault (L), sui 2.000 metri di Saint Cloud, e Smile Dream, figlio di Lyphard's Wish, plurivincitore in Handicap Principali.
Hurricane Mix è appartenuto alla Tenuta dei Principi, giubba fucsia a pois azzurri, allenato da monsiuer Chritophe Aubert. In lui erano state riposte grandi aspettative fin da puledro, ma un debutto in sordina a Bordeaux, in una prova per debuttanti di due anni (dove era il terzo favorito del campo), e un piazzamento in provincia in categoria maiden ne hanno presto ridimensionato il prospetto. Finito a reclamare già alla quarta corsa in carriera, non si è più discosto dalla categoria tentando sporadici e fallimentari impegni in handicap principali. Cavallo dotato di gran fondo, schierato persino sui 3.000 metri piani, si è tentato di inventarlo siepista con barlumi di speranza offerti fin dal debutto, in provincia, nel ferragosto dello scorso anno. Barlumi, perché dopo una vittoria a reclamare a Auteuil a settembre è precipitato in una lunga fila di corse deludenti fino alla cessione a Ilaria Saggiomo. Il resto è storia recente...
Dunque abbiam conosciuto meglio Hurricane Mix, soggetto che fin qui non aveva detto nulla o quasi, ma che si segnala per queste due vittorie consecutive che lo rilanciano verso la scalata ai piani più nobili degli ostacolisti italiani. Noi però lo evidenziamo quale soggetto in rapporto di stretta linea di sangue a una cavalla che fa parte della storia dell'ippica... Quando si dice avere una sorella da top class...

Quadretto di famiglia:
HURRICANE MIX da puledro con
l'allevatore BERTRAND GOUIN
e la madre REINAMIXA
(Foto da Hippict.Iyxa.fr)

Si passa alla seconda corsa nell'analisi del blog, cross country sui 2.800 metri dedicato al generale Oreste de Strobel, undici al via per quella che si segnala come la più interessante prova dell'anno per gentleman votati agli ostacoli di campagna.
Favorita netta la scuderia Favero che presenta Missed Approach nel ruolo di cavallo da battere con quota tutto sommato meno bassa di quello che potrebbe sembrare: 2 netto al totalizzatore. 
Ricevono consensi forti anche Doux Amer con Luca Bonacina, 3 al betting, e Regain Madrik. 5 a 1. Il nostro blog, dal canto suo, tenta una soluzione artistica andando a porre all'attenzione degli scommettitori e addetti ai lavori Tweety Kash, data a 11 a 1 abbondante. Così, nel pregara andiamo a scrivere: "Tweety Kash che se fosse rodata potrebbe lasciare a bocca aperta, tra un balletto e un'intervista, qualche spettatore assiepato in tribuna."
Scommesse poi su Achen, 11 a 1, e sul rientrante in ostacoli Crissolo, 15 a 1, su cui Giada Menato ripone speranze non celate. Quote astronomiche per gli altri tre.

Chi aspettava spettacolo non ne è rimasto deluso, inoltre grande soddisfazione per la redazione che coglie un'accoppiata dal gusto epico viste anche le osservazioni fatte, il giorno prima, in ordine a un giudizio di altri operatori o comunque appassionati pubblicato nella presentazione ufficiale del campo. Due cavalli da noi menzionati nello specifico a sottolineare, a nostro avviso, la non perfetta valutazione del campo dei partenti. Facevamo notare l'eccezionale peso concesso a Tweety Kash, assai gravata in quel del S.Artemio puntando poi l'indice su Missed Approach come cavallo da battere (ma questo non c'era certo bisogno di farlo notare). Ci verrebbe allora voglia di scrivere "il quasi germano (data la lettura del cognome dell'interprete) MARCEL contro il resto del mondo, signori..." Del resto Germano era un siepista preparato proprio da colui che ha portato in ostacoli un trio griffato San Rossore, da noi omaggiato nell'articolo di presentazione, ironia della sorte, diciamo quasi una Razza del (c)Olmo, poiché quel Germano era di proprietà dell'Ardenza, nome teso a indicare un quartiere dove sorge un impianto dedicato a uno dei migliori gentleman rider della storia dell'ostacolismo italiano ovvero Federico Caprilli. Dunque da un appassionato militare cui viene dedicata la corsa, il Generale De Strobel, a un Capitano rivoluzionario nel tracciare un nuovo modo di affrontare le siepi e di stare in sella in una prova di ippica settore ostacolistico. Lo ricordiamo per i meno attenti, Caprilli andò a codificare il c.d. Sistema Naturale di Equitazione fondato sul concetto di permettere all'animale un movimento più naturale possibile. Tesi risultata vincente e contrapposta all'obsoleto modo di varcare sieponi e staccionate andando ad assumere una posizione speculare a quella del cavallo, cioè schiena all'indietro e redini allungate piuttosto che sporgersi sul collo del cavallo a briglie allentate. Caprilli, non pago della teoria, scese in pista, secondo alcune fonti, per 33 volte vincendo circa la metà delle corse, con piazzamenti che lo rendono uno dei cavaliere dal maggior tasso percentuale di piazzamento (18 vittorie, 11 piazzamenti). E menomale che all'accademia militare di Modena fu tacciato quale "mediocre in equitazione".
Forse non tutti sanno che il Capitano, nato a Livorno nel 1868, perse la vita, nel giorno del Santo Patrono di Merano del 1907, mentre provava un cavallo in quel di Torino. L'assurdità del fato è resa manifesta dall'assurda caduta che lo vide protagonista; lui, rivoluzionario e coraggioso pioniere dell'ostacolismo, cadde da un cavallo lanciato al trotto forse scivolato sul manto nevoso.
Qualcuno di voi, molto probabilmente poco convinto della nostra espressione Razza del (c)Olmo associata al Germano menzionato, si chiederà se siamo andati fuori percorso un po' come magari certi protagonisti del Cross di Mirabello, ebbene la risposta è molto semplice: l'ultimo portacolori dell'Ardenza a essere sceso in pista è City Napoli, con corsa disputata alcuni giorni fa orsono, ovvero il 20 agosto, nel Premio Amerigo Menichetti vinto non di certo da un Chicchessia, anzi proprio da lui, in una prova dove partente c'era un terzo militare molto legato ai cross country ovvero quel Lazzaro Cetra, nella fattispecie rappresentato da Major Conquest, che al Mirabello di Monza ha fatto incetta di successi e, ironia la sorte, in quei cross si attraversava il Lambro..

E allora andiamo a parlare del presente che ha visto Tweety KASH, acclamato da un supporter non assiepato in tribuna (dove c'era il colmo) ma in attesa lungo lo steccato e con maglia fucsia ad alzare le bracce al cielo a pochi metri dal palo. Il signore lo vediamo apparire velocemente nell'angolo spigolare destro dei monitor del circuito interno curato dalla regia dell'ippodromo. Per gli altri si concetizza l'assoluto stupore, in una corsa che l'interprete ceko è andato a vincere scandendo un ritmo di gara pazzesco, ma soprattutto dimostrando la freddezza necessaria nel momento più difficile della corsa ovvero quando lo scosso DOUX AMER è andato a pressarlo nella curva a gomito che immette nel laghetto. In quel punto cadere è un attimo, dato anche che il dislivello e la brusca piegata sono difficoltà letali. Il buon Marcel Altenburger, che non a caso lo scorso anno correva con giubba Favero, è stato magistrale nel temporeggiare l'ingresso. Bravo. Per lui prima vittoria assoluta in Italia, la prima stagionale anche per Tweety Kash e i colori di Remo Romano, mentre il trainer Raffaele Romano strappa la quinta vittoria nella stagione che lo eleva in terza posizione nella speciale classifica riservata agli allenatori.

Sfortunato Crissolo della signora Sala, scivolato prima di un salto a traguardo lontano, quando stava correndo bene col francese Damien Artu ingaggiato, per cortesia, da Giada Menato che ha voluto permettere all'amico di debuttare in quel di Merano. Nella caduta restava coinvolto anche Bonacina, sbalzato di sella dal controfavorito senza alcuna colpa. Si conferma su buoni livelli Stefani Jr che è stato ancora una volta bravo a stare sui primi, poi non ha potuto nulla contro il favorito Missed Approach che sulla carta sembrava imbattibile, e sul redivivo Crack Chichi. Si tratta comunque di un gentleman che centrerà, prima o poi, il primo posto. 
Caduto un altro possibile protagonista, Regain Madrik, alla marrana. Quinto un deludente e discontinuo Monjoliano. Patelli, Carminati e Paganessi subito lontani fin dal via e senza mai interferire, con Carminati protagonista dell'ennesima caduta fuori quadro (la quarta in cinque corse).

FEDERICO CAPRILLI
Storico ostacolista a cui Livorno ha intitolato l'ippodromo
dell'Ardenza che dunque ha un forte legame
con il mondo degli ostacoli.
(Foto da equifare.blogspot.com)

Per i più curiosi possiamo aggiungere che il cavallo montato da Paganessi, tale Tagus, 258esimo cavallo a scendere in ostacoli nella stagione, come sapranno certamente certi appassionati di Pisa, è di provenienza litorale pisano. Più nello specifico, con buono tasso di probabilità vi ha passato alcuni giorni, nella fattispecie a Marina di Pisa, dove l'Azienda Agricola Bardi suoleva lasciare alcuni suoi effettivi presso le strutture di Nedo Tognetti. Allevatore quest'ultimo che deteneva la fattrice Luc Fen ricordata in sede di presentazione in riferimento al Memorial Domenico Cuttone disputato lunedì a Corridionia.
Ironia della sorte quel nome pare contenere un clamoroso refuso per un ostacolista... Nel mondo dello steeple-chase, termine originale con cui fu coniata l'espressione tesa a individuare un cross campano per andare da una torre all'altra nella brughiera irlandese, la parola TAGUS suona un po' come un TALUS scritto con una lettera sbagliata.
Ci preme poi ricordare un cavallo allevato dall'Az.Agr.Bardi appartenuto in proprietà da un comproprietario, che ormai non c'è più da anni, ma che la redazione conosceva assai bene per i trascorsi sportivi in stretto rapporto di scuderia e per un certo Premio Pisa disputato tanti anni fa con un soggetto griffato Vulci (piazzato in Listed Race al Caprilli). Proprio presso lo stabilimento di Nedo Tognetti questo proprietario, che tentò coraggiosamente l'avventura in steeple-chase a Torino con un prodotto di suo stesso allevamento, acquistò uno dei suoi migliori cavalli, allevato proprio dall'Az.Agr Bardi ovvero l'infinito Delium. Vincitore del Pr. Trottosportsman edizione del '97, terzo nel Criterium Labronico e nel Pr. Livorno, nonché plurivincitore in condizionate di valore tra cui anche il Pr. Surtees e il Monte dei Paschi di Siena correndo da due a dieci anni. Ha corso anche, senza piazzarsi, nel Pr. Pisa e nella Coppa del Mare. Ricordo ancora come ora la vigilia della corsa disputata da questo cavallo il 30 settembre del 2001 a Firenze, nel Pr. Leone Guacciardini con premio al primo quasi parificabile all'entità economica offerta dal Pr. Caimi. Quella vigilia ero reduce dal rientro da una trasferta da Santa Margherita Ligure dove la squadra in cui militavo, serie B nazionale di calcio a 5, era impegnata nel primo turno di Coppa Italia contro il San Lorenzo della Costa. Quella sera, in una festa dove non potevo essere non invitato tenuta nel ristorante appartenuto a questo proprietario, fu tenuto un brindisi ben augurante in vista del corsa del giorno successivo. Delium non tradì le speranze battendo Roy Qualad e Big Sinisa, pagando la quota di circa 10 a 1.
Dell'allevamento Bardi ricordo inoltre Ternum, modesto saltatore (fratellastro di Tagus), che ha disputato qualche corsa agli ordini di Furi, ma soprattutto la belva Tergeste, il fratello di lusso nella famiglia Tagus, decisamente ciuco in piano ma fortissimo sui salti tanto da vincere il Pr. Ali Babà e soprattutto il XXII Steeple Chase delle Capannelle (non ancora ufficializzato Gr.1) e il Pr. Generale Mario Argenton - CXV Steeple Chase di Roma , e di piazzarsi nel Neni da Zara, nel 41° Steeple Chase di Torino e nell'Amedeo Duca di Aosta di Treviso. Ha corso anche nel G.P. Merano vinto da Grey Jack, classificandosi decimo. Tra le poche corse in piano si ricorda il successo a Napoli nel Pr. Ippodromo San Rossore con cui intraprese una crescente serie di tre vittorie consecutive in piano (la più lunga nella sua carriera). E' a tutti gli effetti un vincitore classico di livello eccelso, generato da un allevamento che non è certo strutturato per gli ostacoli ma che grazie a questi si è tolto delle soddisfazioni che, altrimenti, non avrebbe certo mai pensato di provare. Il padre di questo cavallo...? Semplicissimo, dato che abbiam parlato della dotazione offerta dal Pr.Caimi, è Saumarez, ma l'altro a cui avevamo fatto cenno e non quello che ha corso sotto i colori Sagal.

HURRICANE MIX
con i colori dei precedenti proprietari de 
LA TENUTA DEI PRINCIPI
è il colmo... sembra la giubba FAVERO.
(da Turfomania.fr)

Terza prova per siepisti collaudati col Pr. Foto Press, 3.300 metri per quattro anni e oltre. Delude la nostra scommessa Kisanji, il baio da Teofilo, vincitore della Corsa Siepi dei 4 Anni di Pisa (L), dimostra l'assunto che andai a sostenere, in tempi non sospetti, al tondino dell'ippodromo di San Rossore prima che il cavallo vincesse la classica e venendo visto come un cialtrone da baraccone. Dicemmo che a nostro avviso il cavallo non offriva sicurezze tali da sbandierarlo come soggetto capace di fare da solista in certe corse, salvo "venire avanti". "E perché, dovrebbe andare indietro?" mi fu risposto. I fatti, ahimè, dicono che il cavallo è "andato indietro" e alla grande, nel corso dei mesi, dimostrando dei limiti che lo hanno portato a non seguire in categoria non certo eccelsa dopo una prima parte di carriera, in ostacoli, promettente (ma non troppo, perché a parte il quarto posto nel Criterium d'Inverno, aveva battuto poco o nulla). Favero l'ha fatto rifiatare dopo averlo fatto correre in continuazione, spesso col ruolo di bilancino. Domenica l'ha persino fatto correre in posizione attendista, ma il risultato finale non è cambiato. Penutlimo dietro a soggetti come Fire of Debora e Star du Cochet, con una prestazione a dir poco disarmante.
La corsa vedeva un favorito nettissimo ovvero Alisios, 1,8 al totalizzatore, contrapposto a Principe del Mare e dal duo Kisanji e Benalex Park (lo avevamo definito "ciuco" la scorsa settimana e tale si è dimostrato). Ben appoggiato anche Chicago, 4 a 1, della ceka Joly e da noi definito quale soggetto dotato "dei numeri per impensierire il dominio Favero". A 10 Fire of Debora, 20 abbondante Star du Cochet.

In pista si è assistito al dominio netto di Chicago che, con inversione dello stato di forma palesato nell'uscita di luglio, quando furono scomodati alcuni giornalisti della trasmissione Chi l'ha visto? per rintracciarlo lungo il percorso (ultimo  a distacco siderale da Principe del Mare, ma anche dalla stessa Star du Cochet con corsa alla retroguardia senza mai seguire, peraltro senza poter trovare scusanti legate allo stato del terreno), ha fatto tabula rasa di tutto il campo. Vana jr l'ha mandato subito avanti e il figlio di Montjeu ha fatto tutto quello che voleva, chiudendo con un margine di dodici lunghezze sul più immediato inseguitore. A nulla è servita la mossa di Alisios, emerso dalla pancia del gruppo, al termine della dirittura opposta di arrivo. Il Magog ha superato con agilità Fire of Debora e Principe del Mare, assestati fin dal via nelle prime posizioni del gruppo trainato da Chicago, ma non ha avuto la forza per resistere al cambio di ritmo imposto del leader, all'attacco della curva conclusiva dove ha ceduto di schianto Fire of Debora imitata dal più aitante Principe del Mare. Vana jr ha dato sfoggio di netta superiorità all'ingresso in dirittura, voltandosi a controllare l'avversario chiamato al maggiore sforzo senza neppur muovere le mani. Vittoria per dispersione, dopo l'ultima siepe, con Vana jr che tocca col frustino il proprio cavallo che fa il vuoto. Alisios è netto secondo su Principe del Mare comodo davanti a Fire of Debora. Spettatori passivi gli altri tre.

Cavallo strano questo Chicago che ha raccolto in carriera molto meno di quanto un po' tutti si sarebbero atteso. Possiamo anche dire che per qualcuno è stato una clamorosa rimessa, vincendo, nelle trenta corse che ne hanno preceduto la vendita, "appena" 60.000 euro circa.
Acquistato da Vana sr alle aste di Tattersalls, nell'ottobre dello scorso anno, per l'ingente somma di 36.750 sterline con passaggio dall'allenatore John Patrick Shanahan. Si tratta di un cavallo acquistato yearling alla pazzesca somma di 378.000 sterline sborsati da Demi O'Byrne, somma da puledro dal destino segnato, magari con aspettative da potenziale stallone. Ambizioni però non confermate dai risultati in pista. Cavallo tardivo, non è dato sapere se complice un infortunio a due anni; ha debuttato in Irlanda, a tre anni, vincendo a Cork, categoria maiden, alla quarta uscita. Montato spesso dall'asso J.P. O'Brien ha tentato di effettuare la scalata verso le classiche, soprattutto dopo una duplice vittoria nell'estate del 2012 in piste secondarie irlandesi. Passo più lungo della gamba, come si suol dire, tradotto nella campagna fallimentare negli Emirati Arabi. In medio oriente Chicago ha preso parte a tre corse, tra cui  il Nad al Sheeba Trophy (Gr.3) senza piazzarsi. Il ritorno in patria è stato caratterizzato da un quarto posto in Listed Race a Limerick, quindi la scelta di provarlo in ostacoli, sulla soglia dei cinque anni, per testarne le capacità, dato l'enorme potenziale iniziale. Vince alla terza uscita con conseguenziale tentativo di qualificarlo per le classiche, questa volta in hurdle. Ottiene un quarto e un terzo posto in Gr.2 , a cui però fa seguito il ritorno in piano caratterizzato da otto corse culminanti in un Gr.3, a Curragh, vinto da un cavallo col nome di uno scrittore di razza: Ernest Hemingway. Il resto è storia recente, ma non credo che Vana sia rimasto troppo soddisfatto da questo soggetto. Per i soldi spesi dovrebbe essere un cavallo da gran premio, vedremo se riuscirà a fare il salto in avanti, magari con l'approdo allo steeple.

Nel Caimi duello Romano-Favero che si risolve nettamente a favore del trainer di Sinigo. I due amici rivali schierano tre cavalli a testa. Delude il favorito Panther Cat terzo grazie al calo finale di Sarhaan. La corsa ha visto un sorprendente Devonian (che avevamo omaggiato in sede di presentazione con foto), per i colori al debutto in ostacoli di Richard Stampfl, tirare via con ritmo forsennato senza mai dare segni di cedimento, ben sostenuto dall'irlandese Gary Derwin. Il baio listato ha dovuto alzare bandiera bianca solo dopo l'ultima siepe dove il controfavorito della corsa, Triple Pursuit, è passato in modo chiaro e netto. Terzo chiudeva, senza mai interferire per la vittoria, Panther Cat davanti a Sarhaan. In difficoltà gli altri due Romano, Kamaran e Lady San Rossore incapaci di smuoversi, per tutto l'arco della corsa, dal penultimo e dall'ultimo posto con la femmina desistita alla distanza. Tutti da rivedere alla prossima uscita anche se i primi due sembrano esser andati forte. Con i sei debuttanti il numero dei saltatori che hanno preso parte ad almeno a una corsa in siepi è salito a 264 unità.

Vince invece la gentleman e amazzoni piana, infarcita però di siepisti, Morning Star da noi dato come cavallo da battere e giocabile alla quota prossima al 5 a 1. Il castrone di Josef Aichner in occasionale uscita piana ha rischiato parecchio, causa un ondeggiamento finale che ha intralciato Epic montato dall'esperto Paolo Urru (che ricordiamo in ostacoli). I commissari però non hanno ravvisato gli estremi per modificare l'ordine di arrivo che ha visto giungere secondo il gravatissimo Mychoon davanti al finalissimo piazzato da The Mercantilist lasciato fin troppo in coda da Nicole Schlatter. Dunque tripletta siepista davanti a Epic e Alfono. Deludente Right from Wrong. Poche chance per i due crosser Dzacheron e Isaias terminati a distacco abissale dai primi. Per William Thomas Shanahan è la terza vittoria stagionale, la seconda in piano dopo l'affermazione (unico a esserci riuscito nella stagione) in siepi contro i professionisti in sella a Stellato.

Nella serata è rientrato in piano Mont Fort, trentacinquesimo ostacolista a ritornare in piano nel 2015, in quel di Livorno in una vendere che ha aperto il convegno labronico. Il portacolori di Eros Ostanel ha corso per cercare la vittoria, ma poco ha potuto contro lo strapotere dichiarato, fin dalla presentazione ed evidenziato dalle quote ingiocabii, di Zampogna e Rock my Soul, col cavallo della Castelli che ha scherzato contro l'allievo di Menichetti con i due isolati in avanti dopo la resa dell'Ostanel. Decisiva l'accellerazione piazzata sulla piegata finale che ha relegato Mont Fort al terzo posto, a quindici lunghezze dal vincitore, ben davanti su Noi Albinoi. Ritirato Localero.


MAXIME MONFORT
(Foto da Cyclingnews.com)

Andiamo a chiudere con Livorno col Memorial Martelloni. Avevamo indicato Luna Lunatica del doppio entourage Salvioni-Menichetti quale nostra piazzata e alla sua ventunesima uscita negli ultimi dodici mesi (tante quante il numero record di partenti del Merano). E allora rendiamo un nuovo omaggio all'allenatore scomparso e lo facciamo con una vittoria proprio di Riccardo Menichetti, ottimo gentleman rider sporadicamente in pista anche in tempi moderni, ma sulla breccia fino agli anni '90 e che ha montato anche un certo Pari e Dispari, celebre titolo di un film con Bud Spencer & Terence Hill, in una prova piana dedicata a un vincitore del G.P. Merano ovvero Amado cioè colui che si impose nella classica meranese proprio l'anno dopo il soggetto a cui è stata dedicata la prima corsa di Merano ovvero Guidsum. Ironia della sorte questo Pari e Dispari tentò la carriera ostacolistica debuttando in siepi proprio nella corsa successiva. L'occasione fu costituita dalla Coppa Generale Bocchini, classica per debuttanti che si teneva sull'anello delle Capannelle, con in sella un francese dal nome che pare omaggiare il leader degli allenatori ostacolisti italiani ovvero Favriaux. Vittoria per il Golden Horse, Former Golden, su Pax Britannica e Negro. Pari e Dispari chiuse ultimo senza riuscire a seguire gli avversari (tanto da ritornare subito in piano) in una corsa caratterizzata da un campo di dichiarati partenti identico in tutto e per tutto, potremmo dire una copia, di quello dell'edizione vinta da Guidsum. Ritirato sul campo un certo Starren poi appartenuto a un mio personale eroe delle corse in ostacoli ovvero Giovanni Canterani che, per niente pago dei limiti del proprio cavallo, partiva in testa come un razzo, un po' come certi ciclisti nei vari giri (soluzione gradita agli sponsor per far vedere le scritte sulla maglia) per poi cedere di schianto a metà corsa. Una volta addirittura riuscì ad arrivare dietro a un cavallo caduto e rimontato, soggetto quest'ultimo ben conosciuto a Merano per esser stato rispolverato nelle corse in cross dello scorso anno e si parla di un soggetto il cui nome è quanto mai storico: Cassius. Canterani, quasi in perfetto stile Paganessi, ha preso parte a sessantatre corse, tra piane e siepi, ottenendo come mgiliori piazzamenti due quinti posti. La sua perla di passione però l'ha realizzata prendendo parte al premio Archidamia (Listed Race) sui 2.000 metri a Roma, premio dedicato alla vincitrice del Derby di Roma nel 1936, fedele compagna di Caprioli (da non confodere con un refuso riconducibile a un errore di battitura visto che si parla di un memorial in scena al Caprilli), per i colori della Razza del Soldo che avrebbe poi vinto il G.P.Merano (con Gong) nell'anno successivo al record di partenti avuto nella prova vinta da Tabula Rasa. Canterani in questa corsa ha presentato una cavalla bancata qualcosa come  275 a 1, se non è un record poco ci manca. Il nome del soggetto è Anda Belfiore, mai piazzata in carriera.
Dicevamo però della vittoria di Menichetti per omaggiare Martelloni ed è una vittoria da dirigibili lanciati in alto per le riprese sulla Cima Coppi che vede in avascoperta Mont Fort in pianta Lotto. Un cinguettio da du' champ per Martelloni nel Pr. Edinburgh in quel di Firenze, il 21 maggio del 1992, con cinguettio da urlo espresso da una creatura leggendaria ovvero un Mighty Dragon portato da Menichetti a respingere di una testa sul palo il compagno di colori montato da Augelli e cioè Musical Flash nome da degno epilogo di una doppietta Martelloni, non tanto poi così frequente, da festeggiare con un flash da consegnare all'albo dei ricordi e con una musica da melodia di fondo per ancorare meglio il momento.

Nella corsa lunatica di domenica sera invece, dopo il ritiro di Tra Sogno e Realtà, duello finale tra Piccola Anna e Luna Lunatica con le due passate al comando al termine della curva di fondo dopo la conduzione di testa di Tower Heist. La portacolori della signora Salvioni è emersa nella parte terminale del percorso sospinta da Germano Marcelli, ma non è riuscita a recuperare la lunghezza di vantaggio acquisita nel momento clou da Piccola Anna. Terzo a distacco Tower Heist. Uno, Due nel Martelloni, tradotto in numeri.

Ci spostiamo al Martini di Corridonia per l'altro omaggio a un allenatore scomparso legato, quanto meno nominalmente, al territorio del litorale pisano ovvero Domenico Cuttone che avevamo ricordato per i trascorsi legati a Luc Fen, ma soprattutto a una scuderia marinese mai vincitrice in ostacoli ovvero la scuderia Galassia. E attenzione, in pista è dichiarata partente una certa Galaxy che non ha mai vinto in carriera e che è l'ultima cavalla del campo al totalizzatore. La corsa, come l'Edinburgh è riservata ai gentleman e amazzoni con Riccardo Menichetti presente in veste di allenatore di uno dei due cavalli da noi indicati come portatori di una "caserma sulle spalle".

E' un supereroe quello che prende di gran foga la testa della corsa. Supereroe che nitrisce al pronunciare le parole Capitan America. Il portacolori di Leonardo Bocci, acquistato dall'immancabile La Nuova Sbarra che ne è l'allevatore, è seguito proprio da Galaxy. I due ben in avanti di circa cinque lunghezze sugli altri tre.
Interessante la cronaca dai toni costantemente crescenti dello speaker del campo, partito in modo molto sommesso per poi chiudere colmo d'entusiasmo. Al passaggio davanti alla tribune il gruppo appare più compatto sempre comandato da Capitan America su Galaxy.  Sulla curva del ristorante i due accellerano ancora e riprendono vantaggio sugli inseguitori. Prima della piegata conclusiva Galaxy attacca il battistrada che però tende a reagirgli. Il quarantaquattrenne Leonardo Bocci contro Gabriele Di Gennaro, sembrano non guadagnare metri gli altri. Capitan America scurva in vantaggio, ma Galaxy è quanto mai aggressiva. Prova la lunga rimonta Source d'Argent, mentre i due pesi massimi,  Royalesce e Sunray Spirit, favorito e contro, sembrano non intervenire. Passa Galaxy che sembra lanciato verso la vittoria su Capitan American e Source d'Argent, ma Leonardo Forlini trova un varco pazzesco tra il supereroe in corda e la sorpresa concretizzata che porta il nome di una scuderia ostacolista affidata al training dell'allenatore omaggiato che tentò di sfidare il tempio di Merano. Battute finali, Galaxy in vantaggio ma finisce fortissimo Royalesce premiato dalla scelta coraggiosa e decisa del suo interprete. Tempi di galoppo decisivi negli ultimi metri, con l'ex Briantea che in zona Cesarini piazza una rovesciata alla Van Basten (vincitore sul campo nel Premio Marradi, tre anni dopo al pazzesco varco trovato da Marco Paganini in sella a Bob, cavallo quest'ultimo poi finito, seppur nominalmente,  al training di Martelloni) per la gioia dell'omonimo proprietario dal nome celebre per i successi all'ultimo minuto e in ricordo dell'allenatore Cuttone che si vide distanziare Van Basten, per la seconda volta consecutiva in una corsa vinta sul campo. Corta testa tra i due, proprio come nel doppio Martelloni dell'uno-due Mighty Dragon - Musical Flash per i colori allora della signora Rossi.
Epilogo dalla diretta voce del campo: "Monta super di Leonardo Forlini! Sembrava battuto ai 500 metri conclusivi, ma Leonardo Forlini c'ha creduto e c'ha provato e forse... La stretta di mano tra Leonardo Forlini e Gabriele Di Gennaro, ma dobbiamo andare a rivedere il replay, perché Leonardo Forlini ha trovato un varco millimetrico per vie interne forse per beffare Galaxy... Vediamo il tempo di galoppo... MAMMA MIA SE è STRETTA, SIGNORI! Ma forse Royalesce ce l'ha fatta!"

Passiamo adesso con un'ipotetica macchina del tempo a mercoledì 26 agosto e ci spostiamo a La Torretta di Capalbio, nel cuore della Maremma. Vigilia di corse funestato dalle polemiche relative ai ritiri in massa, con prima prova addirittura corsa da due soli soggetti. Vengono chieste, da alcuni appassionati, provocatorie richieste di petizione per ridurre il numero di corse. Noi diciamo la nostra e all'invito a ignorare la riunione di Capalbio rispondiamo su facebook andando a pescare una corsa ben precisa e facendolo nel nostro originale modo. Pubblichiamo la foto di Foxy Clarets, di Gingillo all'anagrafe Zedde, figlio di una fattrice omonima di un'altra polacca che noi conosciamo molto bene per essere la madre di un grigetto che avevamo menzionato fin dall'apertura del blog. Tra i due cavalli ci sono 21 anni di differenza, evidente l'errore di ippica.biz che ricollega Foxy Clarets al duo Muszkieter e Muscat. A legare i tre è il nome Muscari, ma si tratta di due Muscari diverse. Sopra la fotografia scriviamo: "Dedicato a chi vuol indire le petizioni per abolire le corse di una certa disciplina o di certe piste... Omaggio CAPALBIO con un GINGILLO d'autore!"
Pubblichiamo poi un famoso pezzo musicale di Jimi Hendrix, omaggiato anche da Carlo Verdone in un famoso film con Margherita Buy (da leggersi "bui" anziché "bai", anche se non ho mai capito il perché): Foxy Lady, scrivendo di ricordarcela anche in quel di Pisa tanti anni fa (compagna di scuderia di un certo Mr News). Inseriamo un'ulteriore pubblicazione di un video di Paolo Ruffini in cui si cita la parola "comunicazione da Nobel". E andiamo a sottolineare proprio quest'ultimo termine oltre ad altre precisazioni. Infine pubblichiamo una foto scattata a Pisa di una figlia di Sound of Silence, vincitrice quel giorno e sorellastra di un cavallo che risponde al nome di battaglia di un altro fantino di Piazza del Campo. In sella su quella cavallina, con foto scattata 21 anni fa, c'è proprio Marco Biagiotti interprete di Foxy Clarets. Scriviamo poi più volte la parola "doppi".

E allora andiamo a vedere la corsa di Foxy Clarets, da noi suggerito subliminalmente come vincente, legato a... ehi, un momento... c'è una certa Lady Nobel in pista ed è di proprietà di una tale Mancini. L'accoppiata paga quasi 6 a 1, mentre Foxy Clarets 3 a 1 vincente. Il gioco è presto fatto. Foxy Lady, un'accoppiata già fatta nel Pr. Trasporti Pieraccini (con quest'ultimo che potrebbe suonare quasi come un refuso legato a certe giubbe), un po' come la famosa battuta di Oronzo Canà ne l'Allenatore nel Pallone: "Te, Sella, dormi con Cavallo: è un'accoppiata già fatta".
1.800 metri, quattro al via. Lady Nobel subito davanti di buona lena e molto larga sulla prima curva. A tre lunghezze Foxy Clarets, a precedere Gianna Brianza e in coda Holkar. E' la portacolori Mancini che tira via con Mikol Arras a guidarla. I quattro in lunga fila indiana. Al passaggio davanti alle tribune, Foxy Clarets affianca Lady Nobel dando l'impressione di passare, ma si allarga però in curva perdendo svariate lunghezze. Serra sotto anche Holkar frustato da Cristiano Di Stasio, mentre paventa qualche difficoltà a seguire Gianna Brianza. All'attacco della curva conclusiva Foxy Clarets in seconda corsia supera Lady Nobel asserragliata in corda, con all'esterno in terza Holkar che prova ad aggiungersi alla lotta girando però molto largo. "Cala repentinamente Lady Nobel" dice lo speaker, ma non ha affatto ragione. La portacolori Mancini sfrutta la prima corsa per riportarsi in vantaggio all'ingresso in dirittura.
Lady Nobel e Foxy Clarets si isolano davanti, con il portacolori Zedde che passa molto bene per il doppio di giornata con Salvadanaio per i colori similar Beccaris... Chi ha visto il nostro topic su facebook non può che poter dire Saw con conseguenziale Wan, del resto in un certo forum avevamo parlo di registi e di budget cinematografici e dunque vengo, vidi e vinsi col doppio Foxy - Lady. Musica di Jimi Hendrix a Capalbio. Sei scarso l'accoppiata, non male con tanto di divertimento assicurato...

All'ultima di Capalbio si segnala il secondo posto di Augusta Baia del collega Mario Pratali. La femmina è partita brillante in testa ma è stata acciuffata dal favorito della corsa Liberty River che ha poi fatto passarella.

FOXY CLARETS
Accompagnato dal DJ
(Foto Matteo Mancini)

Chiudiamo l'articolo dalla partenza con i due soggetti sempre suggeriti su facebook nel pregara di Varese. Uno si evince anche dal titolo dell'articolo, l'altro, dato con una buona dose di incoscienza, è un pupillo del blog. Si tratta rispettivamente di Cima Coppi che porta un nome carissimo agli amanti di ciclismo e che, di anno in anno, indica la vetta più alta da scalare nel giro di Italia. L'altro soggetto è il carissimo Rum Dum che ha disputato anche tre corse in siepi scomodando fantini internazionali come lo svizzero Huber e il ceko Kubik.

Partiamo dal Pr. Pastorelli, handicap per tre anni e oltre sui 1950 metri in sabbia. Sei al via con cinque vincitori all'ultima uscita e Cima Coppi che invece ha vinto alla penultima. Indichiamo Cima Coppi come piazzata. Quote molto interessanti. Cima Coppi  è l'ultimo cavallo del campo, 8 a 1 abbondante. Il favorito è invece Duchamp a 4. La corsa vede Douglas il Colosso cadenzare a ritmo tranquillo su Cima Coppi con in coda Cima Longchamp e Lady Oratorio. Tutti ancora molto compatti all'attacco della curva finale, nonostante la lunga progressione imposta agli avversari dal battistrada. E' Cima Longchamp, della scuderia Vera con l'ex siepista Walter Gambarota, a tentare la soluzione di forza. L'otto anni entra in testa in dirittura di arrivo e da l'illusione di poter andare a vincere. Douglas il Colosso è ancora in quota in corda, in terza corsia si fa sotto Duchamp tra questo e Longchamp invece prende una cavallata Cima Coppi che però si riorganizza. Si staccano i tre in avanti, con Cima Coppi che viene a fare un grandissimo finale pur avendo dovuto interrompere l'azione e va quasi a stampare Duchamp. Terzo, a una lunghezza e mezzo, Cima Longchamp. 
Grandissima corsa di Cima Coppi che era quasi riuscita nell'impresa di vincere per i colori di Edoardo Mentasti, giovane proprietario che dispone dei colori da poco più di un anno. Una sola vittoria per lui, fino a ora, in 42 corse disputate con dodici cavalli. Vittoria invece per il signor D'Alò che è nel mondo dell'ippica da oltre un decennio con primi passi mossi nel soppresso ippodromo di Lanciano. Quasi duecento le corse dei cavalli in giubba D'Alò, con la prima vittoria conseguita nel 2005 con Valnure e la cima coppi toccata con la vittoria nel Pr. Vittorio Zaini, indimenticabile gentleman mago inoltre nell'arte del cioccolato.  

Chiudiamo col premio Villa Bassa, handicap di minima sui 2.100 metri per tre anni e oltre, questa volta in erba. Si corre per poco più di 1.000 euro. Tra i partenti il ciuchino, ma con fratello belva, Rum Dum e noi lo andiamo a indicare come piazzato sebbene non abbia grandi chance sulla carta. La corsa ha un favorito nettissimo: Apelle Fan, 1.25 la quota, ma non c'è da fidarsi dato che si tratta di un soggetto che non vince da oltre un anno ovvero da 21 corse (!!!).

E' proprio Rum Dum a incaricarsi di fare l'andatura e lo fa a gran ritmo. Mario Sanna non fa risparmiare il nuovo portacolori del duo femminile Neri-Sartorello che lo hanno acquistato dall'ex amazzone Barbara Migliaccio, una che come primo cavallo aveva avuto una certa Top Queen allevata da Fidio Gabbrielli (peraltro unico cavallo allevato dallo stesso). Al passaggio davanti alle tribune, Rum Dum va via di top speed e guadagna cinque al primo inseguitore che è Best Oropa, seguono a un paio di lunghezze Des Jack, quindi il favorito netto Apelle Fan e appostata in coda il penultimo cavallo del totalizzatore: Piccolagladiatrice. "Leader scatenato in avanti" si dice in cronaca.
All'attacco della curva finale i cinque si raggruppano e sono molto raccolti. E' Best Oropa il primo ad andare all'attacco di Rum Dum, coglie invece un grandissimo varco interno Piccologladiatrice, davvero molto bravo Andrea Deias che va a infilare i colleghi dalla variazione di tono di colore sbiancante ovvero Rossi e Rossini.
Rum Dum respinge alla grande Best Oropa ed entra in vantaggio in dirittura di arrivo, sotto la minaccia di Piccola Gladiatrice che vede chiudersi il varco interno dal battistrada e viene allora a centropista con più a largo Best Oropa che però incrocia la traiettoria con la femmina e viene all'interno. Piccolagladiatrice passa facilissima. "Andrea Deias per il doppio in serata, l'ultima di fatto del campo" commenta lo speaker, mentre Rum Dum deve resistere al ritorno a largo di tutti del favorito marcio Apelle Fan che prova a fare l'arrivo con Michael Rossini, ma è tardi... può stampa solo Best Oropa per la terza.
"Piccolagladiatrice si isola nel finale... un altro favorito a picco e non è il primo in queste ultime serate a Varese. Il 25% solo terzo..."

Complimenti allora a Michelino Bebbu, che abbiam già omaggiato grazie al successo in siepi di Thibodeau per i colori di Astori. Qua a vincere è invece è Florinda Grassi che arriva da Siracusa e che, al momento, sta correndo solo con questa cavallina di tre anni da Gladiatorus, dopo il forfait di King Noire. 190 corse ottenute grazie all'impiego di una ventina di cavalli, con la vittoria che le mancava dal 12 marzo del 2011, a Siracusa, nel Pr. Griffith con Josala, ricordiamo poi i successi di Mister Hide (agosto 2009, a Livorno), Breakthru (dicembre 2004, a Roma; agosto 2004, a Tagliacozzo), Jolie Jolie (novembre 2003, a Tagliacozzo) e Kettie e Hato Simmarda (2001 a Siracusa). Ottava vittoria in carriera per la signora Florinda Grassi, la prima a Varese. Prima vittoria in carriera anche per Piccolagladiatrice che conquista il primo successo dopo ventitre corse.
Bella la quota piazzata di Rum Dum, cavallo allevato in Irlanda, dalla Barronstown stud., con grandi aspettative ma poi venduto a due anni, alle aste di Ottobre di Tattersalls del 2013, per circa 2.200 sterline, segno evidente che ha subito gravi problemi fiisici. Ad acquistarlo e importarlo in Italia è stato Paolo Tronconi che lo ha poi ceduto alla Migliaccio. E' il figlio di Caladira ceduto al minor prezzo, il prodotto precedente a Rum Dum, Princess Caetani, è stata ceduta a oltre 25.000 sterline da yearling, per non parlare degli altri fratellastri con dei veri e propri mostri quali Escolhida acquistata a due anni a 210.000 sterline con una pazzesca variazione di prezzo, plusvalenza di 190.000 sterline, rispetto all'acquisto da yearling. Il motivo? Semplice, i clamorosi successi mietuti nel frattempo dal fratellastro Septimus, figlio di Sadler's Wells e quindi quasi fratello pieno di Rum Dum che è invece figlio di un figlio di Sadler's Wells. Di proprietà di Derrick Smith, per il training di Aidan O'Brien, Septimus disputa 13 corse da 2 a 5 anni, vincendone 8 e piazzandosi in 2, dai 1.600 ai 3.600 metri. Tra i premi vinti si citano Irish Field St. Leger, a Curragh (Gr.1) con tredici lunghezze di vantaggio sul secondo ovvero New Zealand con quota di 1,33; Juddmonte Beresforf, a Curragh (Gr.2); Dante Stakes, a York (Gr.2); Wheaterbys Insurance Lonsdale Cup, a York (Gr.2); Gner Doncaster Cup (Gr.2); At the Races Curragh Cup (Gr.3); High Chaparral EBF Mooresbridges Stakes, a Curragh (Gr.3). Secondo classificato nella Vodafone Coronation Cup, a Epson (Gr.1) battuto da Scorpion, in quella corsa anche Sir Percy; Terzo nel  Racing Post Trophy, a Doncaster (Gr.1).  Ha tentato l'avventura anche nella Flemington Emirates Melbourne Cup (Gr.1) chiudendo penultimo. Vince in carriera qualcosa come 792.865 Euro. Curiosamente per un cavallo di tale levatura, muore a sette anni, nel 2010, un po' come il mancato stallone che apre sempre le pagine di questo blog, a seguito delle complicazioni derivanti da un intervento ai testicoli eseguito al termine della sua prima stagione di monta. Il cavallo, ritirato in razza, si è dimostrato scarsamente fertile. Solo tre delle ventuno fattrice che si sono accoppiate con lui sono risultate gravide.

Da appassionato di ostacoli ricordiamo anche la fattrice Lady Poison, sorellastra di Rum Dum e vincitrice in siepi a Pisa nel Pr. Marina.

Rum Dum invece ha debuttato a tre anni, frenato probabilmente dagli infortuni. Ha trovato subito la sua dimensione negli handicap di minima senza mai vincere e correndo prevalentemente a Milano, ma anche a Varese. Ha ottenuto il primo piazzamento a Merano giungendo quarto in una maiden vinta da Moschettiere, con quota al totalizzatore di 43 a 1. Peggio di lui solo Maestrodivita (45 a 1), terminato ultimo. In quella corsa, quinta, la futura siepista Maratory (a una testa). Poi vari piazzamentini, con la dimostrazione di gradire la distanza. Maurizio Manili, che lo ha avuto sempre in allenamento, lo prova in siepi. Tre corse sono sufficienti a riportarlo in piano, anche perché il cavallo corre davvero male, incapace di seguire il gruppo. Finisce per tre volte fermato. Il ritorno in piano è altrettanto deludente. E' ultimo discosto a Milano in categoria vendere, penultimo a Varese davanti ad Agente Hunt ma molto distante dagli altri. Risorge nel Villa Bassa dove da segni di ripresa, pur se in categoria minima. 15 corse in carriera, nessuna vittoria e sei piazzamenti per circa 4.000 euro di vincite. Pazzesco se si pensa di chi è fratello quasi pieno...

Lo Sfortunato campionissimo 
SEPTIMUS
Fratellastro di gran classe del ciuchino RUM DUM
(Foto da barronstown.com)


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